Come illuminare al meglio negozi e vetrine
- Autore: SPINETTA GIORGIO ETTORE
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- 08 lug, 2019
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Illuminare la vetrina e ogni area del negozio è fondamentale per due ragioni:
- dare un’identità chiara al marchio e mettere in risalto i prodotti, lasciando un ricordo positivo nella mente del cliente;
- contribuire ad aumentare le vendite.
L’illuminazione, inoltre, non è solo una questione di luce e colori: si tratta di raccontare al meglio uno spazio, esaltare volumi e profondità, trovando il giusto equilibrio.
Illuminare vetrine, espositori e scaffali
Il primo elemento che cattura l’attenzione del passante, insieme all’insegna, è certamente la vetrina, per questo va allestita e illuminata con attenzione: pochi prodotti, ben illuminati, preferibilmente dall’alto e dai lati, in modo che non proiettino ombre troppo allungate sullo sfondo e l’uno sull’altro.
Le soluzioni più pratiche sono rappresentate dai faretti o dai led, che possono essere acquistati anche in strisce adesive e applicati praticamente dovunque.
Subito dopo le vetrine, come elemento che mette più in risalto i prodotti, ci sono gli espositori. È quindi sottinteso che il prodotto deve poter essere chiaramente visibile, tutt’altro che nascosto, e la fonte di luce – se diversa da quella del resto dell’ambiente – dev’essere coerente con essa.
Lo stesso principio vale per gli scaffali: soprattutto se sono molto vicini l’un l’altro, la soluzione led è la più indicata: illumina il prodotto in modo chiaro ma non invadente.
Illuminare camerini e cassa
Anche illuminare il camerino nel modo giusto è fondamentale, eppure sono tanti i punti vendita – di abbigliamento, in questo caso – che ne sottovalutano l’importanza.
Proprio il camerino, infatti, è il primo luogo nel quale il cliente si trova solo con il prodotto.
La luce giusta, diffusa e dai lati, piuttosto che netta e dall’alto, offrirà al cliente un’immagine positiva di sé, senza esaltarne i difetti, che invece sono accentuati da ombre lunghe e taglienti.
L’illuminazione della cassa e del bancone, invece, assolve a una doppia funzione: permettere al personale di lavorare per bene e offrire spunti di distrazione al cliente che attende di pagare.
Spesso, infatti, in cassa sono presenti piccoli espositori, che possono anche invogliare a un ultimo acquisto, prima di procedere col pagamento.
Alcuni errori da non commettere
Sono pochi, ma evitarli è fondamentale. Di seguito alcuni errori da non commettere quando si progetta l’illuminazione di un negozio.
- Prevedere un’illuminazione piatta, sempre uguale a sé stessa: non attirerà l’attenzione dei clienti su nessun prodotto in particolare, non valorizzerà alcun articolo. Ecco perché bisogna trovare le giuste proporzioni tra luce d’insieme e fonti di luce particolari.
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Esagerare con i contrasti: l’errore opposto al precedente. Anche contrasti eccessivi e mal gestiti non permettono al cliente di concentrarsi su nulla, confondendolo e disorientandolo.
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Scegliere la temperatura di colore sbagliata per l’ambiente e i prodotti. Luci calde o fredde vanno scelte sia in base all’atmosfera che si intende comunicare, sia in base al singolo prodotto.
Le vetrinette delle gioiellerie, per esempio, illuminano con luci fredde (bianche o bluastre) gioielli d’oro bianco o d’argento, mentre di colori più caldi l’oro giallo, le gemme dal giallo al rosso o i coralli. -
Non pulire o controllare periodicamente l’efficienza degli impianti di illuminazione. Anche un sottile strato di polvere o un faretto fulminato possono compromettere l’integrità dell’immagine del brand, comunicando scarsa cura e attenzione per i dettagli.